La Respirazione Olotropica è una tecnica elaborata da Stanislav Grof (vedi foto a fianco) e da sua moglie Cristina basata su un particolare tipo di respirazione che, con l’aiuto della musica e di alcune semplici tecniche di lavoro sul corpo, riesce ad attivare i diversi livelli dell’inconscio e a mobilitare le energie rimaste bloccate, rendendo possibile il ripristino del naturale equilibrio psico-fisico dell’individuo. Stanislav Grof ha indagato fin dagli anni 60 i livelli più profondi della psiche umana, nei primi anni servendosi dell’LSD, quando veniva sperimentato negli ospedali, e in seguito utilizzando appunto la tecnica Olotropica, che permette di accedere a stati non ordinari di coscienza in modo del tutto naturale. Il suo attento lavoro di osservazione e di studio sul campo, gli ha permesso di elaborare una mappa della psiche più vasta rispetto a quelle impiegate dalle scuole di psicoterapia occidentali, in accordo con le più recenti acquisizioni di altre discipline scientifiche quali la fisica quantistica-relativistica, la teoria dei sistemi e dell’informazione e gli studi più recenti sul cervello; il suo approccio non esclude le ipotesi delle diverse scuole di psicoterapia, ma le integra, considerandole ciascuna adatta alla lettura di livelli specifici della psiche, o bande di coscienza. Si tratta di una visione complessa della mente umana, che esce dai rigidi schemi di lettura del determinismo meccanicistico di cui ancora si nutre in buona misura il pensiero occidentale. Motivo per cui il pensiero e la tecnica di S. Grof sono state per anni più o meno direttamente osteggiate e comunque adombrate, soprattutto in ambito scientifico e accademico. Non in tutti i paesi, in Germania per esempio Grof e le sue tecniche sono insegnate nelle scuole di specializzazione universitarie, in Russia utilizzate da tempo, anche in America sono ben conosciute, e in Brasile, Argentina, Messico, così come in tutta l’Europa del Nord e in Spagna, dove si sta recentemente diffondendo con particolare forza. In Italia è da poco che il nome di Grof ha iniziato ad essere conosciuto, sebbene appunto nel resto del mondo sia considerato ormai uno dei più grandi psichiatri esistenti. Per comprendere come agisca la R.O. bisogna tener conto del fatto che nella nostra psiche e nel nostro corpo (che non sono separati) portiamo i segni di accadimenti traumatici del nostro passato, fisici ed emotivi, che sono la causa dei blocchi energetici, ovvero di contrazioni muscolari involontarie (inconscie) e croniche, che ostacolano il normale e fluido scorrimento del sangue e determinano l’accumulo di tossine, dando luogo a malattie psicosomatiche di diverso tipo o ad infezioni croniche; ogni sintomo emotivo o psicosomatico può essere considerato un’esperienza bloccata o repressa, un’emozione bloccata o distorta. Attraverso la R.O. si riesce ad accedere in modo diretto ai contenuti inconsci, inibendo l’inibitore ovvero allentando la pressione delle forze repressive interne, consentendo così di liberare le energie bloccate trasformandole in un flusso di esperienze dinamiche.I vissuti traumatici (che divengono appunto complessi psichici ovvero blocchi energetici) possono essere legati ad esperienze che riguardano il nostro vissuto biografico, relativi dunque all’inconscio personale dell’individuo, ma possono anche riguardare una memoria più antica, che concerne il vissuto della nascita (esperienze del perinatale), o aspetti del mondo archetipico, che emergono dal contatto con l’inconscio collettivo; o ancora con realtà che riguardano il senso profondo dell’esistenza, che hanno a che fare con la dimensione transpersonale della psiche. Attraverso questo tipo di lavoro esperienziale viene attivato il proprio potenziale di autoguarigione, che passa attraverso l’intrinseca saggezza del corpo, della psiche e dello spirito, rendendo possibile il superamento della dicotomia tra emozione e ragione, così radicata nella nostra cultura, per riappropriarsi della spontaneità e della naturalezza “originarie” attingendo pienamente al proprio serbatoio di energia vitale. Si tratta di una tecnica estremamente potente, che stupisce per l’efficacia, la rapidità e la profondità del processo che riesce ad attivare in chi la sperimenta. Oggi in Italia è possibile trovare diversi specialisti che utilizzano la terapia olotropica nel proprio lavoro, in alcuni casi come unico metodo di lavoro e in altri affiancandolo ad una psicoterapia. Personalmente ritengo che sia importante garantire alle persone che sperimentano la R.O. la possibilità di elaborare i propri vissuti, approfondirli e integrarli attraverso un appoggio psicoterapeutico. Per questo motivo mi riservo di conoscere, attraverso un colloquio informale, le persone che vogliono accedere ai seminari e di valutare caso per caso se e in che modo sia più opportuno organizzare il lavoro.
L’esperienza si svolge in gruppo ed impegna due giornate di lavoro, organizzate durante il week end. La prima giornata comprende una parte teorica di introduzione alla R.O., alcune tecniche di lavoro col gruppo e sul corpo, oltre alla Respirazione Olotropica vera e propria e all’attività di raffigurazione (composizione del proprio mandala) e di condivisione dei propri vissuti. Il lavoro si svolge a coppie: una persona sperimenta la R.O. e l’altra fa da sitter, garantendo a chi respira sostegno e sicurezza, oltre ad un aiuto materiale per ogni sua necessità. La seconda giornata prevede una seconda sessione di R.O. (respirerà chi il giorno prima ha fatto il sitter) e un lavoro di condivisione finale dell’esperienza. I seminari di due giorni sono aperti a tutti, previo colloquio con la dottoressa e compilazione della scheda medica di pre-iscrizione. Una o due volte l’anno vengono organizzati workshop intensivi, che prevedono due sessioni di R.O. a testa e, chiaramente, un maggior numero di ore di lavoro, organizzate su due, tre o quattro giorni. I workshop intensivi sono aperti solo alle persone che abbiano già sperimentato almeno una R.O. in precedenza. Attraverso la Respirazione Olotropica si possono sperimentare forti vissuti emotivi di natura inconscia, o particolari sensazioni a livello corporeo; si può accedere ad immagini provenienti dagli strati più profondi della psiche, o a vere proprie sequenze di immagini, storie, di diversa natura. Ciascuno esperisce ciò che appartiene al proprio bagaglio interno e soprattutto ciò che è utile per se stesso, seguendo la naturale tendenza del proprio corpo e del proprio spirito al benessere, sia in termini energetici, sia in termini di coscienza individuale. I benefici che si possono ottenere attraverso questo tipo di terapia sono molti, spesso rapidi e quasi sempre sorprendenti. Diversi studiosi in tutto il mondo e grandi nomi della psicologia e psichiatria internazionale riportano dati e testimonianze davvero interessanti sulla sua utilità in ambito psicologico; mi sento però di consigliare questo lavoro anche a chi non soffra di particolari disturbi psicologici, ma desideri semplicemente accedere a nuovi livelli di comprensione di se stesso e della realtà, attingendo alle proprie potenzialità creative, evolutive e spirituali.